Disturbi della Personalità San Vittore Milano – Psichiatra Milano – Cura dell’Ansia e Attacchi di Panico, di Depressione e Disturbi Alimentari, di Disturbi del Sonno e Disturbi della Personalità, Farmaci Psichiatrici e Fobie, Psichiatra e Test DNA a Milano e Hinterland.
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Disturbi della Personalità
San Vittore Milano – disturbi della personalità e comportamento San Vittore Milano
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Disturbi della Personalità San Vittore Milano
La personalità è una combinazione di pensieri, emozioni e comportamenti che rendono ogni persona unica.
E’ il suo modo di vedere, comprendere e relazionarsi con il mondo esterno, così come pure il modo in cui vede se stessa. La personalità inizia a formarsi durante l’infanzia, attraverso l’interazione tra fattori ereditari e ambientali.
Nello sviluppo normale, i bambini imparano con il tempo a interpretare con precisione i segnali sociali e a rispondere in modo appropriato.
Diversamente è possibile che si generi un disturbo della personalità. I disturbi di personalità condividono quattro principali caratteristiche: 1.
Pensiero distorto 2.
Risposte emotive problematiche 3.
Eccessiva o ridotta regolazione degli impulsi 4.
Difficoltà interpersonali I Disturbi di Personalità costituiscono delle modalità, relativamente inflessibili, di percepire, reagire e relazionarsi alle altre persone ed agli eventi.
Tali modalità riducono pesantemente le possibilità del soggetto di avere rapporti sociali efficaci e soddisfacenti per sé e per gli altri. Ognuno di noi ha particolari e caratteristiche modalità di relazionarsi agli altri ed agli eventi (tratti di personalità).
Per esempio, alcune persone reagiscono a situazioni problematiche cercando aiuto e supporto; altri preferiscono fronteggiare le situazioni difficoltose in totale autonomia.
Alcuni individui minimizzano i problemi mentre altri li esagerano. La maggior parte delle persone con un Disturbo di Personalità risulta insoddisfatta e sofferente rispetto alla propria esistenza. Inoltre, presenta numerosi problemi interpersonali sul lavoro o nelle situazioni sociali.
Sono molto frequenti sintomi depressivi, ansia, abuso di sostanze o disturbi alimentari. l DSM-IV elenca 10 disturbi di personalità e li divide in tre gruppi o “cluster”: A, B o C. – Cluster A: caratterizzato da comportamenti “strani”, “bizzarri” (disturbi paranoide, schizoide, schizotipico) – Custer B: caratterizzato da comportamenti “drammatici”, “instabili” (disturbi antisociale, borderline, istrionico, narcisistico) – Cluster C: caratterizzato da comportamenti “ansiosi”, “timorosi (disturbi evitante, dipendente e ossessivo compulsivo)
Disturbi di personalità: cluster A
Il Cluster A comprende i disturbi paranoide, schizoide, schizotipico. 1.
Disturbo Paranoide di Personalità Il Disturbo di Personalità Paranoide è caratterizzato da una sfiducia diffusa verso gli altri, comprese le persone familiari come gli amici e il partner.
La persona teme costantemente che gli altri vogliano nuocergli ed è costantemente alla ricerca di indizi per confermare le sue paure.
Questi soggetti sono di indole diffidente e guardinga, e tendono ad interpretare negativamente intenzioni e azioni altrui. Nel Disturbo di Personalità Schizoide, la persona è distaccata e distante dal mondo esterno e incline all’introspezione e alla fantasia. Questi soggetti non hanno alcun desiderio di relazioni sociali, affettive o sessuali, sono indifferenti agli altri, alle norme sociali e alle convenzioni, e mancano di risposta emotiva, fino a poter apparire freddi ed insensibili.
Raramente questa patologia arriva all’attenzione clinica, in quanto i soggetti affetti da questo disturbo non provano disagio per il loro isolamento, né sono eccessivamente preoccupate dal fatto di avere poche relazioni. Disturbo Schizotipico di Personalità è caratterizzato da bizzarrie nell’aspetto, nel comportamento e nella comunicazione, unite ad anomalie di pensiero simili a quelle che si osservano nella schizofrenia.
Le anomalie del pensiero possono includere credenze strane, pensiero magico sospettosità, ruminazioni ossessive ed esperienze percettive insolite. Le persone con disturbo schizotipico spesso temono le interazioni sociali e vedono gli altri come malintenzionati.
Hanno inoltre “idee di riferimento”, cioè impressioni fugaci che oggetti, persone o situazioni abbiano un significato speciale per loro.
Disturbi della Personalità San Vittore Milano Cluster B
Il Disturbo Borderline di Personalità (DBP) è condizione che genera un significativo livello di instabilità emotiva ed è caratterizzato da una immagine distorta di sé, da sensazioni di inutilità e dall’idea di essere fondamentalmente difettati.
Il paziente oscilla rapidamente lungo intensi stati di rabbia, furia, dolore, vergogna, panico, terrore ed un feeling cronico di vuoto e solitudine.
Si tratta di individui che si differenziano dagli altri sia per l’elevata impulsività, sia per una intollerabile condizione di dolore ed urgenza. Altra caratteristica è la reattività umorale, contraddistinta da passaggi repentini che possono realizzarsi anche nell’arco di una giornata tra uno stato dell’umore ad un altro, stati disforici e periodi di eutimia. Le persone con un disturbo di personalità istrionica cerca sistematicamente l’attenzione altrui, risultano drammatici nell’espressione dei sentimenti ed eccessivamente emotivi e sono eccessivamente preoccupati per di come appaiono agli altri. Le loro modalità interpersonali vivaci ed espressive induco facilmente le altre persone a coinvolgersi emotivamente con questi soggetti ma i rapporti sono spesso superficiali e transitori. La loro espressione emotiva risulta spesso esagerata, infantile e indirizzata ad evocare compassione o attenzione (spesso erotica o sessuale) da parte degli altri. Le persone con una personalità narcisistica sono caratterizzate da senso di superiorità, esigenza di ammirazione e mancanza di empatia.
Esprimono una credenza esagerata nel loro proprio valore o importanza, comunemente denominata “grandiosità”.
Possono essere estremamente sensibili ai fallimenti, alla sconfitta, o alla critica.
Se incontrano un fallimento, a causa della loro elevata opinione di se stessi, possono facilmente manifestare estrema rabbia o depressione. Dal momento che si vedono superiori agli altri spesso pensano di essere ammirati o invidiati.
Credono di essere autorizzati a soddisfare i propri bisogni senza attendere, per cui possono sfruttare gli altri, i cui bisogni e opinioni vengono ritenuti di scarso valore. Il loro comportamento risulta solitamente offensivo per gli altri, che li vedono come auto-centrati, arroganti o egoisti.
Questo disturbo di personalità si presenta tipicamente in uomini d’azione, ma può essere riscontrato anche in soggetti con scarsi successi.
Disturbi personalità cluster c
Il disturbo evitante di personalità: è caratterizzato da una modalità diffusa di inibizione sociale, sentimenti di inadeguatezza e ipersensibilità al giudizio negativo da parte degli altri.
Per tale motivo, temono di instaurare nuovi rapporti o di esporsi a qualunque nuova attività. Gli individui con disturbo evitante hanno un forte desiderio di stabilire relazioni intime con gli altri, tuttavia tale desiderio si accompagna ad una costante paura di essere criticati, disapprovati o rifiutati. La conseguenza è una notevole restrizione del numero di amici e conoscenti e di occasioni relazionali, delle quali vengono sempre enfatizzati i possibili aspetti negativi.
ritiro sociale, sebbene protegga la persona dall’ esporsi e dallo sperimentare il malessere dell’inferiorità, del senso di inadeguatezza, del senso di esclusione conduce, alla fine, ad una esistenza priva di stimoli, triste, con un visibile senso di vuoto che può condurre ad un vero e proprio quadro depressivo. Il disturbo dipendente di personalità è caratterizzato da un quadro pervasivo ed eccessivo di ricerca di accadimento che determina un comportamento sottomesso e dipendente e timore della separazione.
Tale quadro nasce da una considerazione di sé come fondamentalmente inadeguati e indifesi e pertanto incapaci di affrontare il mondo soltanto con le proprie forze. Il disturbo ossessivo – compulsivo di personalità è caratterizzato da un quadro pervasivo di preoccupazione per l’ordine, perfezionismo, e controllo mentale e interpersonale, a spese di flessibilità, apertura ed efficienza. Essi risultano affidabili, credibili, ordinati e metodici, ma la loro inflessibilità li rende incapaci di adattarsi ai cambiamenti.
A causa della loro prudenza hanno difficoltà prendere decisioni perché temono di aver omesso di considerare tutti i pro e i contro delle opzioni da vagliare.
Si assumono seriamente le proprie responsabilità, ma a causa del fatto che non tollerano gli errori o le imperfezioni, hanno spesso difficoltà a completare le attività intraprese o a delegare compiti o a lavorare con gli altri, a meno che quest’ultimi non si sottomettono al loro modo di fare le cose. Solitamente sono soggetti con eccessiva dedizione al lavoro e alla produttività e ciò conduce loro spesso all’esclusione di attività di svago ed a rapporti di amicizia. Tendono ad essere, spesso, avari o taccagni ed a mantenere un tenore di vita inferiore rispetto alla loro reale condizione economica, per poter essere certi di poter prevedere eventuali catastrofi future. Dal punto di vista emotivo, tali individui sono convinti che le emozioni e gli impulsi debbano essere controllati per non perdere la propria autostima o per non danneggiare gli altri.
Da qui la tendenza a reprimere e razionalizzare le emozioni, risultando, quindi, spesso rigidi, impostati.
Disturbi di personalita: farmacologia
La farmacoterapia tratta direttamente il disturbo di personalità.
Questo approccio si basa sull’assunto che i farmaci vanno ad agire sulle alterazioni neurobiologiche che sono alla base dei tratti maladattativi. Secondo questa prospettiva, la manipolazione farmacologica dei sistemi neurobiologici può modificare la disposizione al disturbo e promuovere un migliore funzionamento, producendo gradualmente cambiamenti del comportamento e dell’adattamento. La farmacoterapia tratta i cluster sintomatologici nucleari.
È un approccio dimensionale, che ha come bersagli le quattro dimensioni che riflettono una compromissione nelle aree dell’organizzazione cognitiva/percettiva, del controllo del comportamento, della stabilità affettiva e della soppressione dell’ansia.
Questo approccio è quello privilegiato in clinica. Data l’importante sovrapposizione tra le varie categorie diagnostiche, l’approccio farmacologico, così come quello biologico, ai disturbi di personalità è sostanzialmente di tipo dimensionale, trovando il suo razionale nei modelli psicobiologici dei disturbi di personalità e nel modello neuro-bio-comportamentistico del temperamento. L’approccio dimensionale organizzato su specifici dimensioni sintomatologiche nucleari, piuttosto che su una specifica diagnosi, sembra avere una maggiore utilità nella scelta e nel monitoraggio della terapia farmacologica. Le quattro dimensioni dei disturbi di personalità mostrano un certo grado di corrispondenza con le attuali categorie diagnostiche del DSM-IV e ne sono stati individuati i substrati neurobiologici, che possono potenzialmente avere un peso nella scelta del trattamento
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